Le prime pagine di quasi tutti i quotidiani, online e non, sono dedicate al processo Ruby, ma abbondano anche i commenti e gli articoli sulla mozione di sfiducia al Senato verso Alfano, non passata.
Intervento di E. Letta al Senato, su Europaquotidiano: Il discorso del premier a Palazzo Madama
Editoriale di S. Menichini su Europaquotidiano: Scene Pd dopo la botta kazaka
Corriere della Sera, le dichiarazioni di A. Merkel sulla visita di Renzi: Merkel rivela: l'ho invitato io Renzi. «Ho trovato interessante un'intervista »
Editoriale del Financial Times sulla vicenda Alfano: "Rome's imbroglio"
Vignetta di Staino su L'Unità:
 
Breve intervista a Laura Puppato di Paola Ambrosini,   TazebaoNews sulla mozione di sfiducia di SEL e M5S verso Alfano: link.
 
Due eventi dell’ultima settimana mi colpiscono in modo particolare, non solo per l’evento in sé, ma per il modo in cui vengono considerati e commentati.
Il primo, su cui mi soffermo poco, è la polemica sulla frase di Laura Boldrini a proposito di Miss Italia. Non è una priorità, le si rimprovera, e non è la causa dei femminicidi.
Credo invece che Miss Italia sia un problema e la Boldrini fa benissimo a dire cosa pensa su questioni morali ed etiche. Miss Italia è sbagliata come principio di fondo, come catalogo di bellezze, come vetrina di sederi, volti, seni, anche se mascherati in maniera finto-casta da costumi interi.
Penso che ogni gesto, ogni parola, ogni immagine abbiano un valore ed un peso. Anche una carrellata di ragazze in costume da bagno dedicata alla bellezza femminile come se fosse un valore in sé trasmette qualcosa e questo qualcosa è un’idea sbagliata della donna.
Perché anche se non ci sono gli ammiccamenti delle veline, le bocche imbronciate dei manifesti pubblicitari, corpi nudi abbandonati, c’è un’esibizione del corpo femminile come solo corpo, non vediamo un cervello attaccato a quel corpo. E non mi dite che questo non c’entra con il femminicidio e con le continue mancanze di rispetto verso le donne nel nostro Paese.
Il secondo episodio è la vicenda Alfano… ma anche di questo, non è solo la vicenda in sé a farmi riflettere ma, da un lato, chi chiede le dimissioni di Calderoli e non quelle di Alfano (Letta) e dall’altro l’indignazione di chi dice che la Idem si è dimessa per molto meno (Concita di Gregorio e molti altri su Twitter).
Perché mi danno fastidio queste due posizioni? Perché confondono il piano dell’importanza con il piano dell’etica.
L’errore di Josefa Idem, che sia in buona o in cattiva fede, c’è stato, le sue dimissioni erano dovute.
Calderoli ha commesso un errore grossolano e, soprattutto, ha tentato di delegittimare un ministro del Governo, cosa che merita le dimissioni.
Alfano, che abbia mentito o no, deve prendersi la responsabilità di ciò che il Ministero che lui presidia, o dovrebbe presidiare, ha fatto.
Non si tratta di fare un confronto, una classifica delle cose più gravi o meno gravi… i primi cinque se ne vanno signori, gli altri rimangono in gioco… No, chi ha sbagliato, in piccolo o in grande, deve assumersene le responsabilità.
Alfano deve dimettersi non perché la Idem lo ha fatto per molto meno (?), ma perché ha commesso un errore tale da richiedere un passo indietro. Stessa cosa per Calderoli: il suo discorso è grave, a prescindere da qualsiasi paragone con altri episodi.
Usare gli altri come metro di confronto, oggi serve a giustificare la richiesta di dimissioni di un avversario politico, domani serve per giustificare la mancata richiesta di dimissioni di un alleato etc… Questi comportamenti minano la credibilità delle istituzioni, dei partiti e del Paese, soprattutto. 


@MoniaQCN
 
Su Il Fatto Quotidiano una bella intervista a Gustavo Zagrebelsky, di Silvia Truzzi: link.
 
Editoriale di M. Calabresi su La Stampa: link.
Diretta live: il Corriere della sera
Diretta commenti: @R.it
 
Il Corriere della Sera: Il Pd tiene la linea: non voterà la mozione di sfiducia contro il ministro Angelino Alfano
La Repubblica: Senato, Pd voterà no alla sfiducia. Epifani: "Governo vada avanti"
Huffington Post: Shalabayeva, sulla mozione di sfiducia il Pd voterà no. I renziani si dividono

Nota ufficiale della Segreteria PD

“La segreteria nazionale del Partito Democratico si è riunita oggi pomeriggio con i due capigruppo della Camera e del Senato per fare il punto sul caso Shalabayeva.
Nel corso del dibattito la segreteria ha convenuto che il governo deve proseguire nell’opera di risanamento e per dare le risposte di cui il Paese ha bisogno di fronte alla crisi più dura della sua storia.
In ragione di questa scelta non potranno essere votate le mozioni delle opposizioni contro il governo, perché ne determinerebbero la caduta, mettendo il Paese in difficoltà in una fase delicatissima anche dal punto di vista dei mercati finanziari.
Resta tuttavia aperto secondo la segreteria nazionale del Pd il problema di come ridare credibilità alle istituzioni che sovraintendono a problemi di grande delicatezza sul piano interno e internazionale”
 
La vicenda dell'espulsione della moglie e della figlia del dissidente kazako Ablyazov sta provocando una serie di sconquassi in questa maggioranza e, soprattutto, nelle fila del Partito Democratico.
Da un lato chi vorrebbe preservare le larghe intese e procedere con il Governo com'è, dall'altro lato chi ritiene che Alfano si debba dimettere.
Domani in Aula sarà votata la mozione di sfiducia.
Molti quotidiani riportano dichiarazioni sulla posizione PD, ma l'assemblea dei gruppo parlamentari per decidere il da farsi si terrà oggi pomeriggio. A seguire, forse, la posizione ufficiale.
Intanto, alcuni link ad articoli di approfondimento sulla vicenda.
Corriere della Sera: Il Pd non voterà la sfiducia su Alfano ma Renzi non ci sta: «Pensano alle poltrone»
La Repubblica: Il Pd in rivolta contro Alfano Letta lo assolve, Renzi all'attacco
La Stampa: Il Pdl e Letta difendono Alfano ma il Pd si divide
Europaquotidiano: Il Pd in rivolta chiede le dimissioni di Alfano. Renzi attacca ancora
Editoriali:
Pietro Ostellino, Corriere della Sera: Purché alla fine non paghi il paese
Stefano Menichini, Europaquotidiano: Governo in crisi, no. Indebolito, sì