Per Atlante Politico, un sondaggio di Demos, commentato da Ilvo Diamanti: leggi.
Alcuni passaggi interessanti:
"[...] dal sondaggio di Demos, emerge una larga disponibilità a cercare l’intesa fra Pd e M5S, fra gli elettori dei due partiti."
"In questo momento, comunque, il governo, secondo gli italiani, appare destinato a durare. Sicuramente, fino a fine anno (57%). Ma, probabilmente, anche di più. Oltre 6 mesi o perfino un anno (40% circa)."
"Da ciò un sospetto. Un dubbio. Che, contrariamente a quanto recita la retorica antipolitica del nostro tempo, i partiti e il Parlamento, non rappresentino il “peggio”, ma un riassunto attendibile del Paese. Siano, cioè, lo specchio fedele degli italiani. Di questo Paese in-deciso a tutto. 
E su tutto."
 
Nei giorni scorsi è stato pubblicato un appello a convergere su Matteo Renzi nella sfida alla Segreteria PD perché "è l'unico che può farci vincere le elezioni".
Quindi, facciamo come al solito che con vista corta e breve respiro guardiamo al risultato immediato (del quale poi non siamo così certi) o per una volta pensiamo in maniera strategica e usiamo il Congresso per rifondare questo Partito, dandogli un chiaro indirizzo, una direzione comprensibile e una leadership che sappia recuperare il rapporto con gli elettori?
Non si esclude che Renzi possa essere la persona giusta anche per questo, ma che lo sia o no deve emergere dal confronto con gli altri candidati. Le convergenze a priori annullano il dibattito, lasciano strascichi che non saranno mai sanati, impediscono la costruzione di una visione di sintesi.
Abbiamo bisogno di Pittella, Civati, Cuperlo e Renzi e chiunque altro si candiderà per capire quali siano le idee di PD in gioco, e le idee di Paese, sulla base delle quali riconquistare iscritti ed elettori. 
Non possiamo partire dal fine ultimo, le elezioni, come unico obiettivo. 
E' una maratona, non sono i 100 mt.
 
Sfatiamo un mito: gli iscritti al partito non sono persone infervorate, militanti con il fazzoletti rosso al collo e il pugno perennemente alzato.

Sono persone normali, pensionati, impiegati, insegnanti, liberi professionisti, disoccupati, casalinghe, che al termine della loro giornata spendono qualche ora del proprio tempo a discutere di problemi politici, di amministrazione locale, di vacanze ed altro con persone simili a loro.

Non tutti i partecipanti a queste riunioni sono iscritti al Partito, non tutti gli iscritti partecipano alle riunioni.

L’iscritto ha una tessera, per cui versa un contributo al Circolo del proprio paese o quartiere; l’intero ammontare dell’obolo va ai livelli superiori dell’organizzazione partitica, al circolo locale non resta nulla.

L’elettore non ha tessera, una volta ogni tanto è chiamato ad esprimersi, perché così dice lo statuto (quello attuale quantomeno) e deve versare un obolo legato alla campagna in corso, anche in questo caso non rimane nel circolo locale.

 
Ilvo Diamanti, su la Repubblica, analizza in particolare le opzioni in gioco per due delle regole congressuali: la separazione fra Segretario e Premier, e il metodo di designazione.
Alcuni estratti:
"Il primo riguarda il rapporto fra partito e governo. Si traduce nella distinzione oppure la coincidenza fra segretario di partito e premier. L'indicazione del segretario e della maggioranza del Pd prevede l'incompatibilità fra i due ruoli.
[...]
Tuttavia, nei fatti, è difficile dissociare i due ruoli. In particolare, guidare il governo senza il controllo sul partito. Come dimostra l'esperienza di Prodi.
[...]
La seconda questione riguarda il "metodo" per designare il segretario. Fino ad oggi, è stato scelto attraverso primarie "aperte" agli elettori del Pd. Così sono stati eletti Veltroni, nel 2007, e Bersani, nel 2009. Le primarie hanno costituito, per questo, una sorta di "rito fondativo" che radica la legittimazione del partito, prima ancora della leadership, sul coinvolgimento dei militanti, ma anche degli elettori.
[...]
Come si vede, la discussione sulle regole evoca questioni sostanziali. Che riguardano quale modello di partito insegua il Pd. E, prima ancora, con quali progetti, contenuti, programmi. Leader."
Leggi l'articolo integrale.
 
 
Breve intervista a Laura Puppato di Paola Ambrosini,   TazebaoNews sulla mozione di sfiducia di SEL e M5S verso Alfano: link.
 
Due giorni fa, Stefano Menichini, direttore di Europaquotidiano, ha scritto un lungo e stimolante editoriale sulla situazione del PD e sulle possibili vie d'uscita dalla confusione perenne: link.