Due commenti di toni diversi e con opinioni diverse, ma la scelta dei termini è esemplificativa del tipico linguaggio giornalistico.
Stefano Menichini (@smenichini) direttore di Europaquotidiano, parla delle difficoltà PdL di fronte alla fermezza degli altri partiti (Lega esclusa) sulla questione "decadenza": leggi.
Pierluigi Battista (@PierluigiBattis), sul Corriere della Sera, parla del precipizio in cui potrebbe precipitare l'Italia intera sempre per la stessa vicenda, se il PdL decidesse di togliere l'appoggio al Governo Letta: leggi.
Da notare che l'ipotesi paventata da Battista viene esclusa da Menichini, che proprio a motivare l'improbabilità che venga messa in atto sostiene che "non esiste un’ipotesi favorevole per il centrodestra una volta affondata la maggioranza delle larghe intese".
 
Da Internazionale, l'articolo di Philippe Ridet sulla vicenda riguardante la decadenza da Senatore di Berlusconi: leggi.
 
Plotone di esecuzione? In giunta il Pd sarà serio di Stefania Pezzopane - Europa: leggi.
 
Intervista a Rosy Bindi su La Stampa: leggi.
Il punto principale: 
"E se il Pdl chiedesse un rinvio del voto in Giunta, il Pd sarebbe disposto a concederlo?  
«Non credo che sarebbe utile a nessuno, nemmeno al diretto interessato e al Pdl. Siccome poi non mi pare ci siano spazi per conseguenze sul governo…». "

 
In un'intervista al Corriere, Epifani esprime ancora una volta la convinzione che la sentenza della Cassazione vada rispettata e che la politica debba comportarsi conseguentemente e quindi far decadere Berlusconi dalla carica di Senatore.
Ma dice qualcosa anche sul Congresso:

"Il Pd ha paura che Renzi faccia il segretario? 
«Il segretario lo decidono gli iscritti e i nostri elettori, che si registreranno all'albo delle primarie. Le regole saranno rispettose di tutti. Le primarie saranno aperte, anche se ovviamente quelle per il premier lo sono di più, perché è un altro campo di gioco»."

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Sui giornali di oggi la notizia che Quagliariello avrebbe svelato l'esistenza di un piano per far saltare il Governo (leggi).
Ma è verosimile? a chi conviene far saltare il Governo, fra coloro che avrebbero la possibilità di farlo?
Le minacciate dimissioni di tutti i parlamentari PdL in caso di conferma della condanna a Berlusconi non sono arrivate, ovviamente.
Alcuni commenti sui giornali di oggi:
la Repubblica: Il Pdl al Colle: "Salvare Berlusconi"
L'Unità: Letta blinda il governo: «E Pd confermi impegno»
 
Intervista di Simone Collini a Davide Zoggia.
L'argomento principale è il futuro del Governo a valle della conferma in Cassazione della condanna a Berlusconi, ma si parla anche di Direzione Nazionale e Congresso.
Alcuni punti:
"[...]
E se la condizione del Pdl per andare avanti fosse approvare una riforma della giustizia? 
«I toni usati da Berlusconi non consentono di affrontare il tema, che comunque non fa parte del programma illustrato da Letta in Parlamento. Questo governo è nato per affrontare i problemi degli italiani, non di un italiano in particolare». 

[...]
Dovrete discutere anche delle regole del congresso: è stato trovato un accordo? 
«C`è una base ampiamente condivisa e anche sui punti in cui c`erano maggiori distanze siamo vicini a una soluzione. Adesso però siamo in una fase politica che ci obbliga ad affrontare una discussione politica, non riguardante solo le regole. Poi a settembre ci sarà un`Assemblea nazionale che valuterà, anche alla luce di quanto avvenuto nel frattempo, che tipo di congresso dobbiamo fare»."

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In un'intervista rilasciata oggi a Daria Gorodisky, de Il Corriere, Stefano Rodotà parla delle possibili mosse del Partito Democratico, anzi, delle azioni necessarie a questo punto.
"Il Pdl sostiene che non è stata pesata la ricaduta politica di questa sentenza.
«Non si può imputare alla magistratura di non aver tenuto conto di qualcosa che non appartiene al suo modo di giudicare, che deve essere libero proprio da valutazioni politiche. Il vero elemento di grave distorsione della democrazia è dire che viene alterata da una sentenza sgradita». 
[...]
Il Pd dovrebbe far cadere il governo? 
«Credo che la dichiarazione a caldo fatta da Epifani subito dopo la sentenza sia stata corretta e tempestiva. Però ora non basta più. E la sua richiesta a Berlusconi di rispettare i patti mi sembra un po' ingenua, perché non li ha mai rispettati. Questo governo di larghe intese è nato, si sapeva, su basi fragilissime; ma si è deciso di correre un azzardo. Ha scarsa capacità di previsione, e l'azzardo corso dà i risultati che stiamo vedendo.
[...]
Può una democrazia continuare a vivere ai margini della costituzionalità? Dunque il Pd abbandoni quella follia politica della revisione costituzionale, bloccata come colpo di mano estivo per merito di M5S e Sel. Metta invece in calendario per i primi di settembre il sistema di voto. Il ritorno al Mattarellum produrrebbe già un terreno più sicuro dal punto di vista democratico. Ma il Pd verifichi anche se possono esistere maggioranze diverse. Auspicando la fine delle docce scozzesi del M5S»."
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Da la Repubblica: "l'articolo 1 del decreto legislativo 31 dicembre 2012, varato dal governo Monti come testo unico sull'incandidabilità, prevede infatti che «non possono essere candidati e non possono comunque ricoprire la carica di deputato e di senatore coloro che hanno riportato condanne definitive a pene superiori a 2 anni di reclusione, per delitti non colposi, consumati o tentati, per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni» e la frode fiscale è tra questi" [...] "Quando la condanna sopravviene mentre il condannato è parlamentare (il caso appunto del senatore Berlusconi), il decreto Monti prevede che «la Camera di appartenenza delibera ai sensi dell'articolo 66 della Costituzione», quello secondo il quale «ciascuna Camera giudica dei titoli di ammissione dei suoi componenti e delle cause sopraggiunte di ineleggibilità e di incompatibilità»".
Rimane da vedere se il gruppo parlamentare PD si comporterà con la coerenza promessa da G. Epifani.
 
Dalla dichiarazione di G. Epifani, pubblicata sul sito del Partito Democratico: "La condanna di Silvio Berlusconi è atto di grande rilevanza. Per quanto riguarda il PD questa condanna va non solo, come è naturale, rispettata ma va anche applicata e resa applicabile e a questo spirito si uniformerà il comportamento del Gruppo parlamentare.". Leggi tutto.