Sottolineiamo di seguito quelli che a nostro avviso sono i punti principali contenuti nelle raccomandazioni della Commissione per il Congresso, pubblicate sul sito PD nello speciale Assemblea Nazionale.

1) La figura del Segretario e il candidato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
La commissione per il congresso propone di superare l’identificazione automatica tra segretario e candidato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e di prevedere la scelta di quest’ultimo attraverso specifiche primarie di coalizione o di partito. La commissione propone di eliminare l’ultima frase dell’articolo 3.1 dello statuto ("ed è proposto dal Partito come candidato all'incarico di Presidente del Consiglio dei Ministri") e di riformulare l'articolo 18.8 come segue: “il candidato del PD alla carica di Presidente del Consiglio dei Ministri è scelto attraverso primarie di coalizione o di partito a cui sono ammessi, oltre al Segretario nazionale, anche altri iscritti al Partito Democratico”.

2) La platea per l’elezione del segretario nazionale e dei segretari regionali
Secondo lo statuto attuale il segretario è scelto dagli elettori del Pd, definiti come cittadini italiani o residenti in Italia che “dichiarino di riconoscersi nella proposta politica del Partito, di sostenerlo alle elezioni, e accettino di essere registrati nell’Albo pubblico delle elettrici e degli elettori” (art. 2.3). La commissione propone di confermare l’attuale formulazione statutaria e di prevedere la possibilità di iscrizione all’albo degli elettori anche al momento del voto. La quota di partecipazione suggerita è di due euro. 
Il congresso costituisce l’occasione per la realizzazione di una grande campagna di adesione che configuri i cittadini che sceglieranno di partecipare all’elezione del segretario e dell’assemblea nazionale come componenti di una larga “comunità” dei democratici, e per promuovere  l’inscrizione al partito. 

3) I congressi territoriali e la presentazione delle candidature
La commissione suggerisce di tenere i congressi di circolo e provinciali prima dello svolgimento della fase riservata agli iscritti del congresso nazionale (volta come da statuto a selezionare i candidati da sottoporre al voto degli elettori). La commissione propone inoltre di mantenere la norma attuale che prevede la scelta dei segretari regionali da parte degli elettori, e di svolgere i congressi regionali entro il 31 marzo del 2014. Eventuali deroghe devono essere comprovate da motivi politici, statutari ed elettorali,  e saranno decise d’intesa dalla Commissione nazionale per il congresso e dalle direzioni territoriali competenti.

La commissione suggerisce di consentire l’elettorato attivo nei congressi territoriali e in quello nazionale a quanti si iscrivano al Pd fino alla chiusura delle operazioni di voto.

La commissione propone di prevedere la presentazione delle candidature a segretario nazionale prima dell’inizio della fase territoriale del congresso, e al tempo stesso di evitare la possibilità di riferimenti e apparentamenti tra i candidati territoriali e quelli nazionali. Analogo principio viene stabilito per i congressi regionali. Il regolamento dovrà contenere adeguate norme per il contenimento dei costi e dei mezzi di propaganda e per garantire le pari opportunità di accesso dei candidati agli spazi di informazione e alle strutture del partito.
 
4) Composizione e modalità di elezione dell’assemblea e della direzione nazionale
La commissione propone di eliminare dallo statuto l’obbligo di svolgere le convenzioni nella fase del procedimento elettorale nazionale e regionale riservata agli iscritti e di prevedere nel regolamento che in ogni collegio venga presentata una sola lista collegata a ciascun candidato alla segreteria nazionale
La commissione raccomanda alla prossima assemblea nazionale di utilizzare la facoltà prevista nell’articolo 8.3 per integrare la composizione della direzione nazionale con una quota territoriale di 30 componenti indicati dalle assemblee regionali

5) Rispetto della parità di genere 
Lo statuto prevede (art. 1.3) la presenza paritaria di donne e uomini negli organismi dirigenti ed esecutivi del partito. Tale norma è applicabile per tutti gli organismi dirigenti ad ogni livello territoriale, e la commissione segnala l’esigenza che il regolamento della commissione di garanzia stabilisca le sanzioni che derivano dalla sua violazione.

6) Decadenza del divieto di rieleggibilità della Commissione di garanzia
La Commissione propone una modifica statutaria all’art. 39 comma 5 e 6 dello statuto per rimuovere il divieto di rieleggibilità della Commissione di Garanzia e del suo Presidente. 

7) Ipotesi di calendario congressuale
Al fine di svolgere l’elezione del Segretario nazionale e della Assemblea (art. 9 dello statuto)  l’8 dicembre, la commissione suggerisce di svolgere il 27 settembre la direzione nazionale che approva il regolamento e di prevedere come termine per la presentazione delle candidature l’11 ottobre.
 
Matteo Renzi rompe il silenzio stampa dichiarato alcune settimane fa e durante un intervento alla Festa Democratica di Bosco Albergati parla di tutto, Congresso, Governo, regole etc...
Da Europaquotidiano: articolo e video.
Da il Corriere della Sera: articolo con frammenti video.
 
Dal sito del PD, il discorso integrale di Guglielmo Epifani ieri in Direzione Nazionale: link.
La prima parte è dedicata all'analisi dell'attuale situazione di governo e del sostegno dovuto a Letta.
Nella seconda parte si parla del Congresso e delle regole proposte a seguito del lavoro della Commissione nominata, su quattro punti:
  • "Il primo: il tempo del congresso è ora. E lo voglio dire con chiarezza: ritardare il congresso non serve, non risolve i problemi. Aiuta le fibrillazione e aiuta le incertezze. E non abbiamo bisogno né dell’una, né delle altre come si vede anche dalle raffigurazione di noi di queste settimane."
  • "Secondo. Il congresso è chiamato essenzialmente a ridefinire il progetto del Partito Democratico per il Paese. [...] Un congresso che sappia rifondare, rafforzare il Partito Democratico, il suo senso, la sua identità culturale e politica, la sua autonomia di pensiero e il suo radicamento."
  • "Terzo. Nella fase che stiamo vivendo, a pochi mesi da un ciclo di elezioni che oltre a quelle europee riguarderà gran parte dei nostri Comuni e qualche elezione regionale, e di fronte alle vicende che abbiamo alle spalle e anche alle difficoltà di rapporti, di smarrimento, di dubbi, di interrogativi che parte dei nostri iscritti, dei nostri elettori vivono, il congresso non potrà che essere un congresso che parte dai congressi di circolo, dai congressi provinciali e dai congressi regionali."
  • "Quarto. Per quanto riguarda la questione del segretario del partito, delle sue funzioni, del suo ruolo è evidente che noi siamo di fronte a una discussione, una discussione che c’era, che c’è, una discussione alla quale dobbiamo provare a mettere un fine in maniera il più condiviso possibile. [...] Perché siccome io penso per le ragioni che ci sono e per quello che si possono definire, io credo che dobbiamo in qualche misura tornare in questa fase a un segretario che si occupi prevalentemente dei problemi del partito, ne consegue che anche la platea di riferimento per la sua elezione dovrà essere funzionale a questa scelta."
 
Civati scrive sul suo blog:
" Solo gli iscritti
Franceschini: il segretario lo eleggono solo gli iscritti.

Chiaro, no?

Ah, dice che ci sono anche i fighetti nel Pd, non solo nel governo. Figo.

Per quanto mi riguarda penso che il segretario lo debbano scegliere gli elettori, anche se poi si candidasse a premier qualcun altro.

Per un miliardo di motivi, a cominciare dal fatto che il Pd dovrebbe aprirsi e realizzarsi, non chiudersi e stravolgersi.

Quindi, la penso proprio al contrario di Franceschini, solo lontano parente di quel Franceschini che nel 2009 parlava di partito aperto contro il chiuso Bersani."

e altri post, successivi, che vi invitiamo a leggere.

Pittella scrive sul suo sito:

"Habemus datam, finalmente ma Epifani vuole un congresso chiuso ai soli iscritti. Sarebbe un messaggio devastante per un partito che da oltre il 30% é crollato oggi al 23,5%. Serve rientusiasmare gli iscritti e coinvolgere i cittadini che sono arrabbiati e delusi, altro che chiusura! Apriamo porte e finestre, misuratevi con la gente, mettete a rischio la vostra rendita di posizione!"


Cuperlo ha dichiarato, in Direzione durante il dibattito: “Se si cambiano le regole, dobbiamo farlo insieme. Se non c’è accordo sui ruoli di segretario e premier, decida il congresso”. Allo stesso modo, se non si trova un accordo sulla platea “non si voti qui in direzione”.

Sull'ultimo punto è stato accontentato, oggi non si è votato, si voterà il 31 luglio alla prossima Direzione.

 
Così Luca di Bartolomei su Europaquotidiano: link.
 
In un editoriale sul giornale di oggi, Franco Monaco ripete quanto, fra gli elettori, si dice fin da quando è stata costituita la Commissione sulle regole: non vanno cambiate.
Monaco non si limita però a questioni di principio, ma espone le motivazioni del suo parere dando conto delle eventuali conseguenze dei cambiamenti ipotizzati. Di seguito alcuni estratti.
"...
Una discussione congressuale aperta su soluzioni tra loro alternative è la sola via per venire a capo di una identità tuttora incerta. Le regole congressuali di cui si discute dovrebbero propiziare una competizione trasparente tra tali diverse visioni intestate a distinti candidati da mettere in campo subito. Non in un secondo momento, con il cosiddetto congresso scandito in “due fasi” e che “muove dal basso”.
...
Come se si potesse separare la discussione sulle questioni locali da quella relativa alla politica nazionale. Come se non vi fosse l’esigenza e il dovere di dare conto sollecitamente e a tutto il corpo del partito di questioncine del tipo della vittoria mutilata risoltasi in sconfitta politica, della drammatica débâcle dell’elezione al Quirinale (con i nostri 101) e del governo politico con il Pdl.
...
Altra idea che non mi convince è quella di separare leadership e premiership. Una separazione virtualmente foriera di una divaricazione tra partito e premier. Domando: se le questioni oggi controverse dentro il Pd sono quelle sopra accennate (cioè di natura identitaria), davvero si può immaginare che regga una sorta di divisione del lavoro del tipo: un leader posizionato a sinistra e un candidato premier dal profilo liberale e centrista?
..."
Il testo integrale qui.
 
Diversi editoriali e post si occupano oggi di riprendere il discorso sul congresso, in parte messo in ombra nei giorni scorsi da altre vicende.
Questa settimana dovrebbe essere l'ultima di lavori della Commissione sulle Regole, che devono poi presentare l'esito dei lavori all'Assemblea del 31 luglio per la discussione e l'approvazione.
S. Menichini, Europaquotidiano, scrive:
"Rinviare un congresso – per certi aspetti sarebbe quasi un annullamento, date le circostanze – per paura di darsi un assetto politicamente pericoloso. Non riesco a immaginare un gesto più autolesionista. Anche un po’ offensivo, dice bene Gianni Cuperlo. Tanto varrebbe ammettere di essere regrediti all’infanzia politica, allo stato di un partito incapace di intendere, di volere e di muoversi razionalmente."
...
"Svolgere tutto il congresso nei tempi e con le regole ordinari: una sfida di maturità, per un partito che si vanta a ragione di essere l’unica organizzazione compiutamente democratica sulla scena."
...
" Ma anche da Matteo Renzi sarà giusto (nel caso) aspettarsi un impegno più preciso delle parole pronunciate nelle ultime settimane: che cosa vuol dire esattamente che il governo può rimanere al suo posto finché fa cose utili? Tutti possono sottoscrivere questo concetto ma quali cose, entro quanto tempo?"
(testo integrale qui)

 
Da Europaquotidiano un articolo sulle indiscrezioni relative alle regole in discussione: link.

 
TazebaoNews pubblica un articolo sull'iniziativa del PD Bruxelles: link.
 
Post di Luca Di Bartolomei, Coordinatore nazionale sicurezza e difesa del PD, sulle indiscrezioni relative alle nuove regole, ancora in discussione: link.