L'assemblea continua in realtà anche durante la giornata di oggi, ma nel frattempo si cominciano a delineare meglio schieramenti e strategie.
Epifani, nel suo discorso a tutto campo, propone l'8 dicembre come data di svolgimento finale del Congresso.
Le conseguenze sulle altre scadenze collegate sono riassunte da Rudy Francesco Calvo, di Europaquotidiano, in uno dei tanti articoli che il giornale dedica all'Assemblea: "Con i congressi regionali che slitteranno al 2014 (sarà la direzione a definire la data esatta), si ragiona su quelli provinciali, che dovrebbero chiudersi entro il 5 novembre, e sulla chiusura del tesseramento per poter partecipare alle assise nei circoli, prevista per metà ottobre." (qui tutta la rassegna di Europaquotidiano sull'Assemblea).
A proposito di tesseramento, è di ieri l'appello di alcuni parlamentari insieme a Fabrizio Barca, per incoraggiare al tesseramento " In ogni caso ci sarà un solo modo per cambiare il Partito Democratico: entrarci.
 Aderire in massa, partecipare al congresso da iscritti, per contribuire non solo con il voto ma con la partecipazione, vorremmo dire con la propria vita, con l'esempio; assai di più di quanto si possa fare se fossero "solo" primarie. Patrimonio di condivisione che non ci ha mai tradito.
 Con questo appello chiediamo pertanto a tutti gli elettori del Partito Democratico, nessuno escluso, di iscriversi. Di farlo fin da oggi e di invitare altre persone a farlo. Questo consentirà di ampliare la base della nostra democrazia interna e di avere una leadership autorevole, riconosciuta e pienamente legittimata.
"
A questo link lo speciale del Partito Democratico sull'Assemblea.
 
Fra meno di una settimana si terrà l'Assemblea Nazionale che avrà il compito di definire come si svolgerà il Congresso PD.
Ne parla La Stampa, nell'articolo Scintille Letta-Renzi, tensione nel Pd, dedicando la seconda parte dell'articolo ai tentativi di mediazione in corso fra la posizione bersaniana e quella renziana, che di fatto si differenziano in primis per la richiesta, da parte dei renziani, di svolgere prima il Congresso Nazionale e poi eleggere gli organi locali. Il timore dei renziani è che la strada opposta, cioè eleggere prima i livelli provinciali e regionali, favorirebbe la cristallizzazione delle correnti.
La posizione renziana è ben spiegata nell'articolo Rifondare il Pd a partire dai congressi locali, di Francesco Nicodemo e Tommaso Ederoclite, pubblicato su Europaquotidiano nei giorni scorsi: "Dal nostro punto di vista, eleggere un segretario nazionale dopo aver svolto tutti i congressi depotenzierebbe la forza e l’autorevolezza di un leader eletto attraverso il suffragio delle primarie aperte."
 
Su Europaquotidiano un'abbondante serie di articoli sul Congresso PD.Pd, confusione continua. E Renzi va all’incasso, di Rudy Francesco Calvo.
Editoriale di @smenichini: Le ragioni della figuraccia del Pd.
Da Vitalba Azzollini, La lezione della direzione Pd, anche per i “giovani”.
 
Sfatiamo un mito: gli iscritti al partito non sono persone infervorate, militanti con il fazzoletti rosso al collo e il pugno perennemente alzato.

Sono persone normali, pensionati, impiegati, insegnanti, liberi professionisti, disoccupati, casalinghe, che al termine della loro giornata spendono qualche ora del proprio tempo a discutere di problemi politici, di amministrazione locale, di vacanze ed altro con persone simili a loro.

Non tutti i partecipanti a queste riunioni sono iscritti al Partito, non tutti gli iscritti partecipano alle riunioni.

L’iscritto ha una tessera, per cui versa un contributo al Circolo del proprio paese o quartiere; l’intero ammontare dell’obolo va ai livelli superiori dell’organizzazione partitica, al circolo locale non resta nulla.

L’elettore non ha tessera, una volta ogni tanto è chiamato ad esprimersi, perché così dice lo statuto (quello attuale quantomeno) e deve versare un obolo legato alla campagna in corso, anche in questo caso non rimane nel circolo locale.

 
Ilvo Diamanti, su la Repubblica, analizza in particolare le opzioni in gioco per due delle regole congressuali: la separazione fra Segretario e Premier, e il metodo di designazione.
Alcuni estratti:
"Il primo riguarda il rapporto fra partito e governo. Si traduce nella distinzione oppure la coincidenza fra segretario di partito e premier. L'indicazione del segretario e della maggioranza del Pd prevede l'incompatibilità fra i due ruoli.
[...]
Tuttavia, nei fatti, è difficile dissociare i due ruoli. In particolare, guidare il governo senza il controllo sul partito. Come dimostra l'esperienza di Prodi.
[...]
La seconda questione riguarda il "metodo" per designare il segretario. Fino ad oggi, è stato scelto attraverso primarie "aperte" agli elettori del Pd. Così sono stati eletti Veltroni, nel 2007, e Bersani, nel 2009. Le primarie hanno costituito, per questo, una sorta di "rito fondativo" che radica la legittimazione del partito, prima ancora della leadership, sul coinvolgimento dei militanti, ma anche degli elettori.
[...]
Come si vede, la discussione sulle regole evoca questioni sostanziali. Che riguardano quale modello di partito insegua il Pd. E, prima ancora, con quali progetti, contenuti, programmi. Leader."
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