L'editoriale di oggi di Stefano Menichini si concentra sul possibile effetto negativo delle mancate riforme in tema di legge elettorale. Rimandarla per evitare la fine della legislatura è sbagliato, dice Menichini, perchè la sensibilità dell'opinione pubblica è ormai altissima su queste tematiche.
Il testo dell'editoriale a questo link.
 
Su Internazionale, Claudio Giunta fa una lunga disanima del modo di porsi e dei difetti di comunicazione dell'attuale classe politica, non solo come comunicazione da campagna elettorale, ma anche negli interventi quotidiani a talk show e affini. Qualche estratto:

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buona parte della discussione politica oggi verte sull’economia, ed è un po’ patetico ascoltare o vedere gli intellettuali che ne parlano mescolando le solite dieci parole raccattate sui giornali al mattino (crisi, credit crunch, spreadeccetera). È davvero impossibile rispondere “è un problema sul quale non sono abbastanza preparato per dare un’opinione”? O tacere?
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Se chiama La Zanzara, poi, è meglio negarsi. Perché i conduttori della Zanzara (Radio 24 ogni giorno dalle 18.30 alle 21) Cruciani e Parenzo sono delle carogne, e naturalmente uno li ascolta proprio perché sono delle carogne, per il modo in cui umiliano gli ascoltatori e i parlamentari, soprattutto se i parlamentari non sono delle carogne ma degli sprovveduti.
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Ed è soprattutto un problema del Pd perché il Pd è o dovrebbe essere un vero partito: e uno vota un partito perché suppone che per ogni singolo problema (scuola, esteri, immigrazione, lavoro) ci sia qualcuno che studia e propone, e il partito accetta o respinge la proposta. Il mondo è complicato, ci vogliono delle mediazioni: se le mediazioni saltano e ognuno spara la sua cazzata, meglio votare l’Uomo Forte, che almeno si sa cosa pensa, o non votare.
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L'articolo integrale qui.
 
Il PdL afferma che i temi etici non sono prioritari. Possiamo discutere sulla classificazione, nel senso che vorrei capire cosa è un tema etico per il PdL, ma più di tutto vorrei capire perché non sono prioritari.
Lo strato su cui una società si fonda e si poggia sono i diritti civili, i temi etici, le questioni di principio. Una società è civile e giusta prima di tutto se riconosce pari dignità a tutti i suoi appartenenti.
Negli Stati Uniti, in cui il tema dei diritti civili è molto sentito, ci sono movimenti che argomentano in maniera semplice:
Un altro esempio, un po' più provocatorio, soprattutto in Italia:
Della mia stessa opinione S. Gozi su TazebaoNews (MORATORIA SULLE LEGGI ETICHE: ECCO PERCHE’ SONO CONTRARIO) ma anche I. Scalfarotto, che spiega l'ostruzionismo contro la legge per contrastare l'omofobia in un post su Huffington Post (Quei 400 emendamenti tra noi e la legge contro l'omofobia).
La notizia positiva è che per una volta non tutto il PdL è compatto, come riportato da la Repubblica e da Il Corriere della Sera.
 
Due eventi dell’ultima settimana mi colpiscono in modo particolare, non solo per l’evento in sé, ma per il modo in cui vengono considerati e commentati.
Il primo, su cui mi soffermo poco, è la polemica sulla frase di Laura Boldrini a proposito di Miss Italia. Non è una priorità, le si rimprovera, e non è la causa dei femminicidi.
Credo invece che Miss Italia sia un problema e la Boldrini fa benissimo a dire cosa pensa su questioni morali ed etiche. Miss Italia è sbagliata come principio di fondo, come catalogo di bellezze, come vetrina di sederi, volti, seni, anche se mascherati in maniera finto-casta da costumi interi.
Penso che ogni gesto, ogni parola, ogni immagine abbiano un valore ed un peso. Anche una carrellata di ragazze in costume da bagno dedicata alla bellezza femminile come se fosse un valore in sé trasmette qualcosa e questo qualcosa è un’idea sbagliata della donna.
Perché anche se non ci sono gli ammiccamenti delle veline, le bocche imbronciate dei manifesti pubblicitari, corpi nudi abbandonati, c’è un’esibizione del corpo femminile come solo corpo, non vediamo un cervello attaccato a quel corpo. E non mi dite che questo non c’entra con il femminicidio e con le continue mancanze di rispetto verso le donne nel nostro Paese.
Il secondo episodio è la vicenda Alfano… ma anche di questo, non è solo la vicenda in sé a farmi riflettere ma, da un lato, chi chiede le dimissioni di Calderoli e non quelle di Alfano (Letta) e dall’altro l’indignazione di chi dice che la Idem si è dimessa per molto meno (Concita di Gregorio e molti altri su Twitter).
Perché mi danno fastidio queste due posizioni? Perché confondono il piano dell’importanza con il piano dell’etica.
L’errore di Josefa Idem, che sia in buona o in cattiva fede, c’è stato, le sue dimissioni erano dovute.
Calderoli ha commesso un errore grossolano e, soprattutto, ha tentato di delegittimare un ministro del Governo, cosa che merita le dimissioni.
Alfano, che abbia mentito o no, deve prendersi la responsabilità di ciò che il Ministero che lui presidia, o dovrebbe presidiare, ha fatto.
Non si tratta di fare un confronto, una classifica delle cose più gravi o meno gravi… i primi cinque se ne vanno signori, gli altri rimangono in gioco… No, chi ha sbagliato, in piccolo o in grande, deve assumersene le responsabilità.
Alfano deve dimettersi non perché la Idem lo ha fatto per molto meno (?), ma perché ha commesso un errore tale da richiedere un passo indietro. Stessa cosa per Calderoli: il suo discorso è grave, a prescindere da qualsiasi paragone con altri episodi.
Usare gli altri come metro di confronto, oggi serve a giustificare la richiesta di dimissioni di un avversario politico, domani serve per giustificare la mancata richiesta di dimissioni di un alleato etc… Questi comportamenti minano la credibilità delle istituzioni, dei partiti e del Paese, soprattutto. 


@MoniaQCN
 
Il Corriere della Sera: Il Pd tiene la linea: non voterà la mozione di sfiducia contro il ministro Angelino Alfano
La Repubblica: Senato, Pd voterà no alla sfiducia. Epifani: "Governo vada avanti"
Huffington Post: Shalabayeva, sulla mozione di sfiducia il Pd voterà no. I renziani si dividono

Nota ufficiale della Segreteria PD

“La segreteria nazionale del Partito Democratico si è riunita oggi pomeriggio con i due capigruppo della Camera e del Senato per fare il punto sul caso Shalabayeva.
Nel corso del dibattito la segreteria ha convenuto che il governo deve proseguire nell’opera di risanamento e per dare le risposte di cui il Paese ha bisogno di fronte alla crisi più dura della sua storia.
In ragione di questa scelta non potranno essere votate le mozioni delle opposizioni contro il governo, perché ne determinerebbero la caduta, mettendo il Paese in difficoltà in una fase delicatissima anche dal punto di vista dei mercati finanziari.
Resta tuttavia aperto secondo la segreteria nazionale del Pd il problema di come ridare credibilità alle istituzioni che sovraintendono a problemi di grande delicatezza sul piano interno e internazionale”
 
Abbastanza sintomatico di come viene visto il PD da elettori e avversari è che, da stamattina, l'hashtag #ilpdsispacca è costantemente nelle posizioni alte della classifica delle tendenze di Twitter.
Si trova di tutto fra le motivazioni della "spaccatura", ma il tweet più incisivo è quello di @AlbertoMicrosatira:
La capacità del PD di dividersi e rendere viscerali le divisioni è senza uguali. Laddove in un normale partito ci sarebbe dibattito interno, nel PD ci sono arroccamenti senza possibilità di dialogo.
E questo indebolisce tutti, il partito stesso, i suoi rappresentanti, gli elettori e sostenitori, il Governo.
Forse, ma dico forse, converrebbe imparare a confrontarsi nelle sedi adeguate invece che a colpi di interviste e comunicati stampa (non parliamo poi delle lettere... come dice Gozi nel suo articolo sul Partito Epistolare e come abbiamo già ricordato qui).
Questo sito non è nato per dare opinioni personali, ma per accompagnare il percorso congressuale, penso però che di fronte a certe evidenze dobbiamo ricordare ai nostri rappresentanti cosa ci aspettiamo e cosa NON vogliamo.