Due eventi dell’ultima settimana mi colpiscono in modo particolare, non solo per l’evento in sé, ma per il modo in cui vengono considerati e commentati.
Il primo, su cui mi soffermo poco, è la polemica sulla frase di Laura Boldrini a proposito di Miss Italia. Non è una priorità, le si rimprovera, e non è la causa dei femminicidi.
Credo invece che Miss Italia sia un problema e la Boldrini fa benissimo a dire cosa pensa su questioni morali ed etiche. Miss Italia è sbagliata come principio di fondo, come catalogo di bellezze, come vetrina di sederi, volti, seni, anche se mascherati in maniera finto-casta da costumi interi.
Penso che ogni gesto, ogni parola, ogni immagine abbiano un valore ed un peso. Anche una carrellata di ragazze in costume da bagno dedicata alla bellezza femminile come se fosse un valore in sé trasmette qualcosa e questo qualcosa è un’idea sbagliata della donna.
Perché anche se non ci sono gli ammiccamenti delle veline, le bocche imbronciate dei manifesti pubblicitari, corpi nudi abbandonati, c’è un’esibizione del corpo femminile come solo corpo, non vediamo un cervello attaccato a quel corpo. E non mi dite che questo non c’entra con il femminicidio e con le continue mancanze di rispetto verso le donne nel nostro Paese.
Il secondo episodio è la vicenda Alfano… ma anche di questo, non è solo la vicenda in sé a farmi riflettere ma, da un lato, chi chiede le dimissioni di Calderoli e non quelle di Alfano (Letta) e dall’altro l’indignazione di chi dice che la Idem si è dimessa per molto meno (Concita di Gregorio e molti altri su Twitter).
Perché mi danno fastidio queste due posizioni? Perché confondono il piano dell’importanza con il piano dell’etica.
L’errore di Josefa Idem, che sia in buona o in cattiva fede, c’è stato, le sue dimissioni erano dovute.
Calderoli ha commesso un errore grossolano e, soprattutto, ha tentato di delegittimare un ministro del Governo, cosa che merita le dimissioni.
Alfano, che abbia mentito o no, deve prendersi la responsabilità di ciò che il Ministero che lui presidia, o dovrebbe presidiare, ha fatto.
Non si tratta di fare un confronto, una classifica delle cose più gravi o meno gravi… i primi cinque se ne vanno signori, gli altri rimangono in gioco… No, chi ha sbagliato, in piccolo o in grande, deve assumersene le responsabilità.
Alfano deve dimettersi non perché la Idem lo ha fatto per molto meno (?), ma perché ha commesso un errore tale da richiedere un passo indietro. Stessa cosa per Calderoli: il suo discorso è grave, a prescindere da qualsiasi paragone con altri episodi.
Usare gli altri come metro di confronto, oggi serve a giustificare la richiesta di dimissioni di un avversario politico, domani serve per giustificare la mancata richiesta di dimissioni di un alleato etc… Questi comportamenti minano la credibilità delle istituzioni, dei partiti e del Paese, soprattutto. 


@MoniaQCN