Diversi editoriali e post si occupano oggi di riprendere il discorso sul congresso, in parte messo in ombra nei giorni scorsi da altre vicende.
Questa settimana dovrebbe essere l'ultima di lavori della Commissione sulle Regole, che devono poi presentare l'esito dei lavori all'Assemblea del 31 luglio per la discussione e l'approvazione.
S. Menichini, Europaquotidiano, scrive:
"Rinviare un congresso – per certi aspetti sarebbe quasi un annullamento, date le circostanze – per paura di darsi un assetto politicamente pericoloso. Non riesco a immaginare un gesto più autolesionista. Anche un po’ offensivo, dice bene Gianni Cuperlo. Tanto varrebbe ammettere di essere regrediti all’infanzia politica, allo stato di un partito incapace di intendere, di volere e di muoversi razionalmente."
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"Svolgere tutto il congresso nei tempi e con le regole ordinari: una sfida di maturità, per un partito che si vanta a ragione di essere l’unica organizzazione compiutamente democratica sulla scena."
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" Ma anche da Matteo Renzi sarà giusto (nel caso) aspettarsi un impegno più preciso delle parole pronunciate nelle ultime settimane: che cosa vuol dire esattamente che il governo può rimanere al suo posto finché fa cose utili? Tutti possono sottoscrivere questo concetto ma quali cose, entro quanto tempo?"
(testo integrale qui)
Anche su TazebaoNews si fa un riassunto delle posizioni più decise contro un eventuale rinvio del Congresso: 
“Se Guglielmo Epifani non fisserà la data del congresso entro settembre, siamo pronti a occupare il Nazareno finché lo Statuto non sarà rispettato”, ha detto, senza mezzi termini, Gianni Pittella, vicepresidente vicario del Parlamento Ue."
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"Dello stesso avviso anche Gianni Cuperlo, altro candidato alla segreteria. “Io dico, adesso basta. Questo balletto sulla data del congresso è quasi offensivo”."
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Sulla necessità di mantenere il Congresso entro l’anno è anche Goffredo Bettini che, in un articolo pubblicato sul magazine Romaitalialab ha sottolineato come non sia assolutamente auspicabile un ulteriore ritardo.
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“Di tutto abbiamo bisogno nel PD tranne di rinviare il congresso”, ha detto Sandro Gozi a margine della presentazione del suo  libro “Playlist Italia. La sinistra e il coraggio di cambiare musica“, a Parco Schuster a Roma.
(testo integrale qui)



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