Nei giorni scorsi è stato pubblicato un appello a convergere su Matteo Renzi nella sfida alla Segreteria PD perché "è l'unico che può farci vincere le elezioni".
Quindi, facciamo come al solito che con vista corta e breve respiro guardiamo al risultato immediato (del quale poi non siamo così certi) o per una volta pensiamo in maniera strategica e usiamo il Congresso per rifondare questo Partito, dandogli un chiaro indirizzo, una direzione comprensibile e una leadership che sappia recuperare il rapporto con gli elettori?
Non si esclude che Renzi possa essere la persona giusta anche per questo, ma che lo sia o no deve emergere dal confronto con gli altri candidati. Le convergenze a priori annullano il dibattito, lasciano strascichi che non saranno mai sanati, impediscono la costruzione di una visione di sintesi.
Abbiamo bisogno di Pittella, Civati, Cuperlo e Renzi e chiunque altro si candiderà per capire quali siano le idee di PD in gioco, e le idee di Paese, sulla base delle quali riconquistare iscritti ed elettori. 
Non possiamo partire dal fine ultimo, le elezioni, come unico obiettivo. 
E' una maratona, non sono i 100 mt.
 
Su Europaquotidiano un'abbondante serie di articoli sul Congresso PD.Pd, confusione continua. E Renzi va all’incasso, di Rudy Francesco Calvo.
Editoriale di @smenichini: Le ragioni della figuraccia del Pd.
Da Vitalba Azzollini, La lezione della direzione Pd, anche per i “giovani”.
 
Non solo una ma addirittura tre date: per il 20 e 21 settembre è convocata la Direzione Nazionale, che dovrà discutere delle regole con cui svolgere il Congresso. Il 24 novembre viene data come scadenza per il completamento dei lavori congressuali, come però era già stato indicato nelle scorse settimane.
Non si capisce quindi il clamore: si sapeva che nell'incontro di ieri non si sarebbe discusso del Congresso, il 24 novembre era già stato proposto da Epifani come data di chiusura, si sapeva che attorno alla seconda metà di settembre si sarebbe fatta un'altra riunione di Direzione, quindi? tanto rumore per nulla...
Europaquotidiano ha seguito la Direzione con il proprio liveblogging.
Questa la voce ufficiale del sito PD: L'esecutivo lavori su scuola, investimenti, ammortizzatori sociali, esodati, patto di stabilità.
Qui il resoconto de Il Corriere con video delle dichiarazioni di alcuni esponenti PD.
 
Matteo Renzi rompe il silenzio stampa dichiarato alcune settimane fa e durante un intervento alla Festa Democratica di Bosco Albergati parla di tutto, Congresso, Governo, regole etc...
Da Europaquotidiano: articolo e video.
Da il Corriere della Sera: articolo con frammenti video.
 
Su Europaquotidiano, un commento sulla fase attuale fra Governo Letta e Congresso Pd. Si ipotizza un prolungamento della guida Epifani, che garantisce sostegno a Letta, ma senza rinviare il Congresso, il che significa che Epifani si dovrebbe candidare, cosa che il diretto interessato ha escluso ripetutamente.
Leggi qui.
 
In un'intervista al Corriere, Epifani esprime ancora una volta la convinzione che la sentenza della Cassazione vada rispettata e che la politica debba comportarsi conseguentemente e quindi far decadere Berlusconi dalla carica di Senatore.
Ma dice qualcosa anche sul Congresso:

"Il Pd ha paura che Renzi faccia il segretario? 
«Il segretario lo decidono gli iscritti e i nostri elettori, che si registreranno all'albo delle primarie. Le regole saranno rispettose di tutti. Le primarie saranno aperte, anche se ovviamente quelle per il premier lo sono di più, perché è un altro campo di gioco»."

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Intervista di Simone Collini a Davide Zoggia.
L'argomento principale è il futuro del Governo a valle della conferma in Cassazione della condanna a Berlusconi, ma si parla anche di Direzione Nazionale e Congresso.
Alcuni punti:
"[...]
E se la condizione del Pdl per andare avanti fosse approvare una riforma della giustizia? 
«I toni usati da Berlusconi non consentono di affrontare il tema, che comunque non fa parte del programma illustrato da Letta in Parlamento. Questo governo è nato per affrontare i problemi degli italiani, non di un italiano in particolare». 

[...]
Dovrete discutere anche delle regole del congresso: è stato trovato un accordo? 
«C`è una base ampiamente condivisa e anche sui punti in cui c`erano maggiori distanze siamo vicini a una soluzione. Adesso però siamo in una fase politica che ci obbliga ad affrontare una discussione politica, non riguardante solo le regole. Poi a settembre ci sarà un`Assemblea nazionale che valuterà, anche alla luce di quanto avvenuto nel frattempo, che tipo di congresso dobbiamo fare»."

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Luigi Dallai ripropone il tema, già diffuso nelle discussioni nei circoli e in eventi come OpenPD, della convinzione che le regole non debbano essere cambiate da questa Dirigenza. 
Dallai, molto esplicitamente, ricorda che "Da una parte c’è il terrore del confronto, del cambiamento, tanto che con colpevole leggerezza si rimescolano le carte chiedendo ad un organismo eletto ormai quattro anni fa, di fare scelte che non gli competono, violando tutti i dispositivi statutari. Dall’altra c’è una generazione, non solo anagrafica, che ha dimostrato di non temere l’apertura e il confronto." e ancora " Se le regole non piacciono si possono cambiare, ma il nodo è un altro: perché cambiarle? Se il timore è che il congresso, così come concepito nel nostro statuto, aperto e partecipato, possa far emergere un’insoddisfazione del nostro elettorato rispetto all’attuale gruppo dirigente, non c’è da aver paura, quest’insoddisfazione già c’è, basta farsi un giro di circoli e nelle tante feste democratiche."
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Ilvo Diamanti, su la Repubblica, analizza in particolare le opzioni in gioco per due delle regole congressuali: la separazione fra Segretario e Premier, e il metodo di designazione.
Alcuni estratti:
"Il primo riguarda il rapporto fra partito e governo. Si traduce nella distinzione oppure la coincidenza fra segretario di partito e premier. L'indicazione del segretario e della maggioranza del Pd prevede l'incompatibilità fra i due ruoli.
[...]
Tuttavia, nei fatti, è difficile dissociare i due ruoli. In particolare, guidare il governo senza il controllo sul partito. Come dimostra l'esperienza di Prodi.
[...]
La seconda questione riguarda il "metodo" per designare il segretario. Fino ad oggi, è stato scelto attraverso primarie "aperte" agli elettori del Pd. Così sono stati eletti Veltroni, nel 2007, e Bersani, nel 2009. Le primarie hanno costituito, per questo, una sorta di "rito fondativo" che radica la legittimazione del partito, prima ancora della leadership, sul coinvolgimento dei militanti, ma anche degli elettori.
[...]
Come si vede, la discussione sulle regole evoca questioni sostanziali. Che riguardano quale modello di partito insegua il Pd. E, prima ancora, con quali progetti, contenuti, programmi. Leader."
Leggi l'articolo integrale.
 
Dal sito del PD, il discorso integrale di Guglielmo Epifani ieri in Direzione Nazionale: link.
La prima parte è dedicata all'analisi dell'attuale situazione di governo e del sostegno dovuto a Letta.
Nella seconda parte si parla del Congresso e delle regole proposte a seguito del lavoro della Commissione nominata, su quattro punti:
  • "Il primo: il tempo del congresso è ora. E lo voglio dire con chiarezza: ritardare il congresso non serve, non risolve i problemi. Aiuta le fibrillazione e aiuta le incertezze. E non abbiamo bisogno né dell’una, né delle altre come si vede anche dalle raffigurazione di noi di queste settimane."
  • "Secondo. Il congresso è chiamato essenzialmente a ridefinire il progetto del Partito Democratico per il Paese. [...] Un congresso che sappia rifondare, rafforzare il Partito Democratico, il suo senso, la sua identità culturale e politica, la sua autonomia di pensiero e il suo radicamento."
  • "Terzo. Nella fase che stiamo vivendo, a pochi mesi da un ciclo di elezioni che oltre a quelle europee riguarderà gran parte dei nostri Comuni e qualche elezione regionale, e di fronte alle vicende che abbiamo alle spalle e anche alle difficoltà di rapporti, di smarrimento, di dubbi, di interrogativi che parte dei nostri iscritti, dei nostri elettori vivono, il congresso non potrà che essere un congresso che parte dai congressi di circolo, dai congressi provinciali e dai congressi regionali."
  • "Quarto. Per quanto riguarda la questione del segretario del partito, delle sue funzioni, del suo ruolo è evidente che noi siamo di fronte a una discussione, una discussione che c’era, che c’è, una discussione alla quale dobbiamo provare a mettere un fine in maniera il più condiviso possibile. [...] Perché siccome io penso per le ragioni che ci sono e per quello che si possono definire, io credo che dobbiamo in qualche misura tornare in questa fase a un segretario che si occupi prevalentemente dei problemi del partito, ne consegue che anche la platea di riferimento per la sua elezione dovrà essere funzionale a questa scelta."