Fassina l'aveva detta così: link.
Colaninno risponde così: link.
 
Dal sito di Fabrizio Barca, una sintesi di quanto raccolto nel tour per l'Italia, con un sondaggio in cui esprimere la tua opinione su quanto proposto.
Enjoy!
 
Così Luca di Bartolomei su Europaquotidiano: link.
 
 
Rinvio per il ddl sul finanziamento pubblico ai partiti.
Nell'articolo di Alessandro de Angelis pubblicato su Huffington Post Italia, commenti e reazioni: link.
 
Enrico Letta ha partecipato ieri alla riunione del gruppo parlamentare PD per la prima volta da quando è Premier.
Nell'articolo di Mariantonietta Colimberti i commenti di alcuni esponenti PD presenti: link.
 
L'editoriale di oggi di Stefano Menichini si concentra sul possibile effetto negativo delle mancate riforme in tema di legge elettorale. Rimandarla per evitare la fine della legislatura è sbagliato, dice Menichini, perchè la sensibilità dell'opinione pubblica è ormai altissima su queste tematiche.
Il testo dell'editoriale a questo link.
 
Più volte, nei giorni scorsi, si è parlato di una possibile candidatura di Rosario Crocetta alla Segreteria.
Al momento attuale, Crocetta è sotto accusa da parte di alcuni dirigenti siciliano per la sua appartenenza ad un movimento, il Megafono, parallelo al PD e che in alcune competizioni elettorali si è presentato con liste proprie.
Lo Statuto PD non ammette l'appartenenza dei propri iscritti ad altre formazioni politiche di tipo permanente, pena il ritiro della tessera PD e quindi il decadimento dalla condizione di iscritto.
Ieri a Roma si è tenuta la prima riunione della Commissione dei Garanti, che si è espressa cosi: 

"La Commissione nazionale di garanzia, riunita il 23 luglio 2013, esaminati i ricorsi riguardanti il movimento siciliano 'Il Megafono' e la documentazione in atti; - acquisite le note: 1) del sen. Lumia inviata a questa Commissione; 2) dell'on. Crocetta inviata al presidente Luigi Berlinguer; 3) del responsabile di organizzazione Davide Zoggia e del segretario regionale dell'Unione Siciliana Giuseppe Lupo inoltrate in risposta alle richieste di questa Commissione; 4) il deliberato della Direzione regionale siciliana del Pd del 20 luglio u.s.; - visto lo Statuto nazionale e in particolare gli articoli 2 comma 9 e art. 22 comma 1; il Codice etico punto 4; il Regolamento delle commissioni di garanzia art. 11 comma 5; il Regolamento finanziario nazionale art.4 e 7; - rilevato che: - dalle note succitate non risultano esistere accordi o intese tra il Pd e il Megafono, che possano consentire agli iscritti del Pd di far parte di altri movimenti politici o agli eletti di aderire a gruppi consiliari diversi dal Pd stesso; - né ad iscritti che ricoprano incarichi istituzionali né ad eletti nelle liste del Pd è consentito sottrarsi al dovuto versamento al Partito dei contributi così come previsto da Statuto e Regolamento finanziario; fermo restando che: - è nella natura stessa del partito allargare le sue iniziative, aumentare i suoi contatti con la società e i suoi movimenti, favorire la partecipazione democratica, e, in particolari momenti elettorali, la convergenza di più culture per il successo delle proprie liste, nel rispetto delle norme statutarie e sulla base di accordi politici; - rafforzare la struttura e la presenza del partito nella società è la sostanza del prossimo congresso del Pd; ritiene che l'esistenza di episodi e di presenze collaterali al partito non possa trasformarsi in una organizzazione di iscritti e in una strutturazione parallela articolata, finalizzata ad una presenza permanente sulla scena politica che risulterà e risulterebbe alternativa e contraria alle normative che disciplinano la vita interna del Pd. Ritiene infine che l'opera di rinnovamento e di affermazione dei principi etici che devono informare la vita del partito e la necessaria leale collaborazione non possa essere favorita da formulazioni assolute e indiscriminate di denigrazione e di accusa rivolte al Partito e ai suoi dirigenti. La Commissione auspica che in tempi brevi si possa realizzare una verifica dell'attuazione delle considerazioni sopra riportate".

In sostanza viene dato a Crocetta il tempo di ritirarsi dal Megafono, prima di un'ulteriore verifica che potrebbe far scattare il ritiro della tessera.
 
In un editoriale sul giornale di oggi, Franco Monaco ripete quanto, fra gli elettori, si dice fin da quando è stata costituita la Commissione sulle regole: non vanno cambiate.
Monaco non si limita però a questioni di principio, ma espone le motivazioni del suo parere dando conto delle eventuali conseguenze dei cambiamenti ipotizzati. Di seguito alcuni estratti.
"...
Una discussione congressuale aperta su soluzioni tra loro alternative è la sola via per venire a capo di una identità tuttora incerta. Le regole congressuali di cui si discute dovrebbero propiziare una competizione trasparente tra tali diverse visioni intestate a distinti candidati da mettere in campo subito. Non in un secondo momento, con il cosiddetto congresso scandito in “due fasi” e che “muove dal basso”.
...
Come se si potesse separare la discussione sulle questioni locali da quella relativa alla politica nazionale. Come se non vi fosse l’esigenza e il dovere di dare conto sollecitamente e a tutto il corpo del partito di questioncine del tipo della vittoria mutilata risoltasi in sconfitta politica, della drammatica débâcle dell’elezione al Quirinale (con i nostri 101) e del governo politico con il Pdl.
...
Altra idea che non mi convince è quella di separare leadership e premiership. Una separazione virtualmente foriera di una divaricazione tra partito e premier. Domando: se le questioni oggi controverse dentro il Pd sono quelle sopra accennate (cioè di natura identitaria), davvero si può immaginare che regga una sorta di divisione del lavoro del tipo: un leader posizionato a sinistra e un candidato premier dal profilo liberale e centrista?
..."
Il testo integrale qui.
 
Diversi editoriali e post si occupano oggi di riprendere il discorso sul congresso, in parte messo in ombra nei giorni scorsi da altre vicende.
Questa settimana dovrebbe essere l'ultima di lavori della Commissione sulle Regole, che devono poi presentare l'esito dei lavori all'Assemblea del 31 luglio per la discussione e l'approvazione.
S. Menichini, Europaquotidiano, scrive:
"Rinviare un congresso – per certi aspetti sarebbe quasi un annullamento, date le circostanze – per paura di darsi un assetto politicamente pericoloso. Non riesco a immaginare un gesto più autolesionista. Anche un po’ offensivo, dice bene Gianni Cuperlo. Tanto varrebbe ammettere di essere regrediti all’infanzia politica, allo stato di un partito incapace di intendere, di volere e di muoversi razionalmente."
...
"Svolgere tutto il congresso nei tempi e con le regole ordinari: una sfida di maturità, per un partito che si vanta a ragione di essere l’unica organizzazione compiutamente democratica sulla scena."
...
" Ma anche da Matteo Renzi sarà giusto (nel caso) aspettarsi un impegno più preciso delle parole pronunciate nelle ultime settimane: che cosa vuol dire esattamente che il governo può rimanere al suo posto finché fa cose utili? Tutti possono sottoscrivere questo concetto ma quali cose, entro quanto tempo?"
(testo integrale qui)